[ urn:collectio:0001:doc:cittadellazio:2002 ]

Indice antcom:16230 antcom:17418 antcom:19083 antcom:19091 antcom:19093 antcom:19096 antcom:19097 antcom:19098 antcom:19100 antcom:19109 antcom:19142 antcom:19167 antcom:19181 antcom:19185 antcom:19210 antcom:19214 antcom:20093 antcom:27880 antcom:27887 antcom:27898 antcom:27913 antcom:27913 antcom:27918 antcom:27918 antcom:27920 antcom:27920 antcom:27921 antcom:27925

Catalogo

V Il Campidoglio

(Margherita Albertoni)

p.XX-XX

V, 1. Antefissa a maschera di satiro urn:collectio:0001:antcom:16230

Ant. Com. inv. 16230. - Terracotta. - Alt. cm. 17, larg. cm. 13. - Dalle pendici dell'Arce Capitolina, presso la chiesa di SS. Luca e Martina. - Primi decenni del V sec. a. C.

Si conserva parte del volto di un satiro caratterizzato dai lineamenti particolarmente marcati, labbra carnose e grandi occhi spalancati sotto una bassa fronte corrugata; la barba è dipinta a riccioli, i baffi sono a rilievo e, sul capo, doveva esserci una corona di fiori e grappoli d'uva.

V, 3. Lastra di rivestimento con anthemion urn:collectio:0001:antcom:20093

Ant. Com. inv. 20093. - Terracotta. - Alt. cm. 29,2, larg. cm. 15. - Dal Capitolium, nei pressi della Protomoteca Capitolina. - Primi decenni del V sec. a.C.

Il frammento conserva parte della decorazione a palmette alternate a bocci di fiori di loto, pendenti dall'incontro di archetti; in alto la lastra doveva terminare con una fascia liscia e baccellature concave.

V, 4. Focaccia urn:collectio:0001:antcom:19098

Ant. Com. inv. n. 19098. - Impasto. - Diam. cm. 16,2. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 5. Focaccia urn:collectio:0001:antcom:19100

(Micaela Angle)

p.XX-XX

Ant. Com. inv. n. 19100. - Impasto. - Diam. 15. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 6. Focaccia urn:collectio:0001:antcom:19142

Ant. Com. inv. n. 19142. - Impasto. - Diam. 12,3. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 7. Focaccia urn:collectio:0001:antcom:19167

Ant. Com. inv. n. 19167. - Impasto. - Diam. cm. 8. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 8. Olla ovoide urn:collectio:0001:antcom:19109

Ant. Com. inv. n. 19109. - Impasto. - Alt. cm. 5. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 9. Olla ovoide urn:collectio:0001:antcom:19181

Ant. Com. inv. n. 19181. - Impasto. - Alt. cm. 3,8. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V,10. Olla ovoide urn:collectio:0001:antcom:19214

Ant. Com. inv. n. 19214. - Impasto. - Alt. cm. 4,8. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 11. Kyathos urn:collectio:0001:antcom:19185

Ant. Com. inv. n. 19185. - Bucchero. - Diam. 4,7. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 12. Kyathos urn:collectio:0001:antcom:19210

Ant. Com. inv. n. 19210. - Bucchero. - Diam. 5,8. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 13. Kyathos urn:collectio:0001:antcom:19096

Ant. Com. inv. n. 19096. - Bucchero. - Diam. 4,6. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. sec. a. C.

V, 14. Kyathos urn:collectio:0001:antcom:19097

Ant. Com. inv. n. 19097. - Bucchero. - Diam. 5,3. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C..

V, 15. Coppetta urn:collectio:0001:antcom:19093

Ant. Com. inv. n. 19093. - Bucchero. - Diam. 9. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

V, 16. Coppetta urn:collectio:0001:antcom:19091

Ant. Com. inv. n. 19091. - Bucchero. - Diam. 8,4. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a.C.

V, 17. Patera urn:collectio:0001:antcom:19083

Ant. Com. inv. n. 19083. - Bucchero. - Diam. 11,7. - Capitolium, deposito votivo. - VI sec. a. C.

VI L'area sacra di S. Omobono

(Anna Maria Ramieri)

p.XX-XX

Così denominata dalla chiesa attualmente isolata e posta sopra di essa, l'area archeologica venne scoperta nel corso degli sterri avviati nel 1937 per la costruzione di un nuovo edificio comunale.

I risultati degli scavi allora compiuti e di saggi successivi hanno rivelato l'esistenza di un santuario arcaico davvero eccezionale, più volte ricostruito nel corso dei secoli in quest'area situata ai margini del Foro Boario, la zona in prossimità del Tevere utilizzata per lo scambio ed il mercato da epoca antica e precedente alla leggendaria fondazione di Roma (753 a.C.).

Nella sequenza stratigrafica proposta per l'area di S. Omobono dagli studiosi e qui semplificata per chiarezza espositiva, al livello più antico appartengono i resti di una capanna simile a quelle rinvenute sul Palatino (VIII secolo a. C.) e realizzata in legno ed argilla. Ad essa succede nel VII secolo a. C. la prima sistemazione di un'area di culto con altari e numerosissimi residui di ossa animali nella cosiddetta fossa dei sacrifici da cui proviene anche una iscrizione etrusca, forse la più antica trovata a Roma.

Nel secolo successivo l'area viene trasformata in zona monumentale con la costruzione nel 580 a. C. di due templi, dei quali uno solo è stato rinvenuto, che confermano le fonti storiche circa la fondazione da parte di Servio Tullio dei santuari di Fortuna e Mater Matuta nel Foro Boario. Resti architettonici e decorativi hanno consentito di distinguere due fasi del tempio che, secondo il tipo etrusco-italico, presentava un alto podio in tufo, la struttura in legno e le pareti in mattoni crudi, una sola cella con due colonne sulla fronte e al centro delle quali si concludeva la ridotta scala di accesso.

All'edificio più antico sono state ricondotte le grandi placche in terracotta con felini inserite nello spazio triangolare del frontone, mentre al rinnovamento del tempio vanno attribuite le lastre frammentarie sempre in terracotta poste a rivestimento delle cornici oblique del timpano e decorate da una processione di carri preceduti o seguiti da personaggi variamente identificati. La decorazione della seconda fase del tempio comprendeva anche quattro volute acroteriali poste sugli spioventi del tetto, coronato sulla sommità da un gruppo statuario in terracotta, di grandezza di poco inferiore al vero e composto da due figure: Ercole con la pelle di leone annodata sul petto ed Atena nell'atto di introdurre l'eroe nell'Olimpo. È da rilevare l'altissima qualità di queste statue modellate a mano con tecnica sicura e raffinata e per le quali appare in­dubbia l'influenza di schemi iconografici e caratteri stilistici greci.

Alla fine del V secolo a. C. la sistematica e violenta distruzione del tempio è ricollegabile al passaggio dalla monarchia alla repubblica (509 a. C.), mentre dopo un secolo di abbandono tutto il livello dell'area viene innalzato artificialmente di quasi m 4 per la ricostruzione dei due templi gemelli, identici cioè nelle dimensioni e perfettamente simmetrici di Fortuna e Mater Matuta.

Sul lato posteriore del tempio arcaico, durante gli scavi degli anni 1977-1979, venne individuata una fossa in cui erano stati raccolti gli ex voto e che, esplorata solo in minima parte, ha consentito il recupero di più di trecento reperti. Il più antico degli esemplari di ceramica greca è un vasetto corinzio per essenze ed oli profumati (aryballos) della fine del VII secolo a. C. Più curiosi all'interno di questa classe sono i balsamari plastici, piccoli contenitori di unguenti che riproducono alcuni tipi di animali: la scimmia con il suo piccolo, l'ariete e il cervo accosciato.

Al VI secolo a. C. appartengono invece le coppe, la cui notevole quantità può essere spiegata con la loro funzione cultuale nell'offerta delle libagioni, mentre il repertorio decorativo ne indica la provenienza dalla Laconia e dall'Attica.

Di produzione greco-orientale sono anche i pendagli in osso a forma di piccole figure femminili in posizione rigidamente frontale, cui per identico valore ornamentale si possono affiancare le preziose ambre provenienti dal Baltico e lavorate in area picena prima di essere smistate nei mercati dell'Etruria e della zona tirrenica.

Tra gli oggetti di importazione è di notevole interesse la placchetta di avorio che riproduce su un lato un leone accovacciato mentre sull'altro reca una iscrizione etrusca incisa lungo il margine superiore, ove compare il nome di uno Spurianas appartenente ad una famiglia aristocratica presente a Tarquinia e ad Orvieto. Si tratta di una tessera hospitalis destinata a documentare nel tempo e in modo tangibile, attraverso la ricomponibilità dell'oggetto, il patto di ospitalità tra due famiglie o due gruppi.

Oltre ai numerosi esemplari di ceramica etrusco-corinzia e ai vasi in bucchero sono stati recuperati molti oggetti di uso comune, documenti diretti e suggestivi della vita quotidiana e di alcuni aspetti del culto: accanto al vasellame domestico particolare interesse rivestono gli oggetti miniaturistici, che riproducono in dimensioni ridotte recipienti ed elementi usati normalmente: tazze, attingitoi, scodelle, fornelli ma anche le caratteristiche focaccine in farro, il cereale più diffuso nel Lazio. Di fabbricazione locale erano venduti nei pressi del tempio per essere donati alla divinità.

Tra le offerte votive meritano di essere segnalate infine le figurine maschili e femminili ritagliate in fogli di lamina bronzea che risultano particolarmente diffuse nei depositi sacri del Lazio.

Bibliografia essenziale: AA.VV., Enea nel Lazio, Archeologia e mito, Catalogo Mostra, Roma 1981, pp. 115-149. AA.VV., Il viver quotidiano in Roma arcaica. Materiali degli scavi del Tempio Arcaico nell'area sacra di S. Omobono, Roma 1989.

VI, 1. Coppa attica ad occhioni urn:collectio:0001:antcom:17418 con al centro testa di Gorgone

Inv. 17418. - Alt. cm 6,3; diam. cm.18,7. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - 520-500 a. C.

Basso e largo piede. Decorato esternamente da due grandi occhi con la cornea risparmiata e con le iridi formate da cerchi concentrici. Il tondo interno della coppa è decorato da Gorgoneion con grandi occhi semilunati e naso triangolare. [Anna Maria Ramieri]

VI, 2. Aryballos etrusco-corinzio urn:collectio:0001:antcom:27887

Inv. 27887. - Alt. cm. 7; diam. bocchello cm. 4,3. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Terzo venticinquennio VI sec. a. C.

Corpo globulare sormontato da un largo bocchello unito al vaso da un'ampia ansa a nastro impostata tra labbro e spalla. La decorazione è verniciata ed incisa. Sulla spalla e sulla bocca petali radiali e al centro teoria di uccelli acquatici in volo verso destra.

VI, 3. Kylix etrusco-corinzia decorata con uccelli urn:collectio:0001:antcom:27880 acquatici

Inv. 27880. - Alt. cm. 6,3; diam. cm. 12,3. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Secondo venticinquennio del VI sec. a. C.

Vasca emisferica con labbro svasato, basso piede a disco troncoconico, ansa a bastoncello sulla spalla, decorazione verniciata e incisa. All'esterno sono rappresentati due uccelli acquatici in volo verso destra con penne e occhi incisi. Tra gli uccelli una grossa rosetta.

VI, 4. Olpe in bucchero urn:collectio:0001:antcom:27898

Inv. 27898. - Alt. cm. 11,7; diam. cm. 7,1. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a.C.

Corpo ovoide distinto da largo collo tronco-conico, labbro svasato e ansa a nastro impostata verticalmente sulla spalla e sul labbro.

VI, 5. Attingitoio miniaturistico in urn:collectio:0001:antcom:27913 bucchero urn:collectio:0001:antcom:27913

Inv. 27913. - Alt. cm. 2; diam. cm. 5,1. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a.C.

Vasca a tronco di cono con pareti verticali, ansa a nastro provvista alla sommità di due alette laterali.

VI, 6. Attingitoio miniaturistico in impasto urn:collectio:0001:antcom:27921

Inv. 27921. - Alt. cm. 1,5; diam. cm. 4,3. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a. C.

Vasca a tronco di cono con pareti verticali, ansa a nastro sormontante provvista alla sommità di due alette laterali.

VI, 7. Olletta miniaturistica in impasto urn:collectio:0001:antcom:27925

Inv. 27925. - Alt. cm. 1,5; diam. cm. 1. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a.C.

Corpo cilindrico ovoide, orlo leggermente piegato verso l'esterno efondo piano.

VI, 8. Tazzetta miniaturistica in im urn:collectio:0001:antcom:27918 pasto urn:collectio:0001:antcom:27918

Inv. 27918. - Alt. cm. 2; diam. cm. 2,5. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a.C.

Vasca a tronco di cono con pareti leggermente svasate. Esecuzione a mano poco curata.

VI, 9. Tazzetta urn:collectio:0001:antcom:27920 miniaturistica in impasto urn:collectio:0001:antcom:27920

Inv. 27920. - Alt. cm. 1,4; diam. cm. 1,8. - Deposito votivo. Area Sacra di S. Omobono. - Prima metà del VI sec. a. C.

Vasca a tronco di cono con pareti leggermente svasate. Esecuzione a mano poco curata.

© Capitoline Museums 2010