[ urn:collectio:0001:amb:14912 ]

Iconography
Title: Scalone I
=
Typology: ambiente, scalone
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo de'Conservatori, Scalone
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

Sul primo ripiano dello Scalone, che, prima della costruzione della Pinacoteca, si presentava come un cortiletto scoperto, sono murati dal 1572-1573 quattro grandi rilievi storici provenienti da importanti monumenti pubblici. I primi tre, giunti in Campidoglio già nel 1515 dalla chiesa dei Santi Luca e Martina, fanno parte di una serie di undici pannelli, otto dei quali reimpiegati per la decorazione dell'Arco di Costantino. La loro collocazione originaria può essere attribuita a monumenti ufficiali dedicati a Marco Aurelio tra il 176 e il 180 d.C. Il quarto rilievo, proveniente da un monumento dedicato ad Adriano e rinvenuto presso piazza Sciarra, fu acquistato dai Conservatori nel 1573 per completare il ciclo decorativo. Salendo la scala, sulla destra, si trova il pannello raffigurante Marco Aurelio che sacrifica davanti al Tempio di Giove Capitolino. L'imperatore è raffigurato con il capo velato, mentre versa incenso su un tripode: accanto a lui il camillo, giovinetto assistente ai sacrifici, unflamen, riconoscibile dal caratteristico copricapo, e il vittimario, pronto a sacrificare il toro che compare alle spalle del gruppo. La scena si svolge davanti al Tempio di Giove Capitolino, qui in una delle raffigurazioni più dettagliate (anche se per problemi di spazio il tempio è raffigurato con quattro colonne anziché sei), con la triade capitolina raffigurata nel frontone e la quadriga a coronamento del tetto. Il secondo rilievo rappresenta una scena di trionfo: l'imperatore, togato e alla guida di un carro trainato da quattro cavalli, si accinge a passare, sotto un arco di trionfo. Lo precedono un littore e un tibicine, mentre alle sue spalle una piccola figura di Vittoria alata incorona il generale vincitore.

Sulla stessa parete è posto il rilievo raffigurante la clemenza imperiale: Marco Aurelio a cavallo, vestito in abiti militari con corazza e paludamentum* si accinge, con il braccio destro sollevato, a esercitare la sua clemenza nei confronti di due barbari inginocchiati in segno di sottomissione. L'atteggiamento dell'imperatore mostra notevoli assonanze con quello della grande statua bronzea della piazza, sebbene in questo caso Marco Aurelio sia rappresentato in abiti civili. 11 quarto pannello, proveniente da un monumento eretto in onore di Adriano, mostra l'imperatore al suo ingresso in città (adventus) accolto dal Genio del Senato e dal Genio del Popolo Romano e dalla dea Roma, caratterizzata da una corta tunica che le lascia scoperta la spalla destra e dal capo sormontato da un elmo piumato. Altri due grandi rilievi storici, provenienti dalla demolizione del cosiddetto "Arco di Portogallo", e trasportati in Campidoglio nel 1664, ornano gli altri ripiani dello scalone monumentale. L'Arco di Portogallo, che si trovava lungo la via Lata (attuale via del Corso), prese il nome dalla vicinanza dell'ambasciata di quel Paese: si trattava di un monumento tardo-antico, completamente decorato facendo uso di materiali di spoglio. Fu distrutto nel 1662 sotto il pontificato di Alessandro VII per i lavori di ampliamento della strada: i due pannelli capitolini, derivati da un monumento in onore di Adriano, rappresentano probabilmente gli unici elementi superstiti della decorazione dell'arco.

Il primo pannello rappresenta l'imperatore Adriano mentre presiede a una cerimonia legata all'elargizione di aiuti alimentari ai bambini romani. L'imperatore è raffigurato su un alto podio, ai cui piedi si trovano le figure dei Geni del Senato e del Popolo Romano: in primo piano la figura di un bambino togato. I volti dei personaggi raffigurati hanno subito, probabilmente in occasione del riutilizzo del rilievo, importanti rilavorazioni per adattarli al monumento nel quale furono reimpiegati. Sul ripiano dello scalone che da accesso alla Pinacoteca è stato sistemato l'ultimo dei rilievi storici provenienti dall'Arco di Portogallo. Esso rappresenta l'apoteosi dì Sabina, moglie non amata dell'imperatore Adriano, ma ciononostante divinizzata dopo la morte. L'imperatore, seduto su uno scranno, assiste, alla presenza del Genio del Campo Marzio, all'apoteosi di Sabina che si solleva dalla pira funeraria sulle spalle di una figura femminile alata, riconoscibile come Aeternitas. Sullo stesso ripiano sono collocati due splendidi pannelli in opus sedile rappresentanti tigri che aggrediscono vitelli. Si tratta di due dei pochissimi elementi superstiti (altri due pannelli più piccoli sono conservati al Palazzo Massimo alle Terme) della splendida decorazione marmorea della cosiddetta ''Basilica di Giunio Basso" all' Esquilino. La grande aula, costruita da Giunio Basso, console nel 317 d.C., presentava le pareti interamente ricoperte da tarsie marmoree dalla splendida policromia: dopo la distruzione dell'edificio i preziosi partiti decorativi sono ricostruibili solo attraverso disegni antichi.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-15
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:
Images



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