[ urn:collectio:0001:amb:14246 ]

Iconography
Title: Sala degli Orazi e dei Curiazi
=
Typology: ambiente, sala
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo de'Conservatori, Sala degli Orazi e Curiazi
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

Nella grande sala, che assunse le dimensioni attuali in seguito alla ristrutturazione michelangiolesca del palazzo, si riuniva il Consiglio Pubblico; essa è tuttora sede di importanti cerimonie: si ricorda qui la firma del Trattato di Roma del 1956, atto primo e fondante dell'Unione Europea. Nel 1595 venne commissionato al pittore Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino, l'esecuzione del nuovo ciclo di affreschi in sostituzione del precedente, in gran parte ormai perso. Il Cesari, che vi lavorò con l'aiuto della sua bottega, concepì il ciclo come arazzi stesi lungo le pareti: nei lati corti una pesante tenda rossa, trattenuta da Telamoni, ricade sulle scene; nei lati lunghi i diversi episodi sono divisi da fasce verticali decorate con splendidi festoni di frutta e fiori, trofei di armi e vasi lustrali; alla base corre un fregio di finto marmo con medaglioni monocromi che raffigurano episodi di storia romana in relazione con il tema dell'affresco sovrastante. Il Cavalier d'Arpino, rifacendosi alle storie della nascita di Roma e dei primi re narrate dallo storico romano Tito Livio nei suoi Ab urbe condita libri, eseguì in diversi momenti gli episodi del Ritrovamento della Lupa (1595-1596), della Battaglia contro i Veienti e i Fidenati (1598-1601), del Combattimento degli Orazi e Curiazi (1612-1613).

Al termine dell'esecuzione di questi primi affreschi i lavori conobbero una lunga interruzione e vennero ripresi solo nel 1636 per concludersi nel 1640, con l'esecuzione degli ultimi tre episodi: il Ratto delle Sabine, Numa Pompilio istituisce il culto delle vestali e Romolo traccia il solco della città quadrata. Nella sala, fin dal secondo decennio del XVI secolo, furono collocate statue di Pontefici, evidente segno del riconoscimento dell'autorità papale. Alcune di queste sono state allontanate per le alterne vicende storielle. Tuttora vi si trovano due magnifiche sculture, una in marmo raffigurante Urbano Vili Barberini (1623-1644), opera eseguita da Gian Lorenzo Bernini e aiuti tra il 1635 e il 1640, l'altra realizzata in bronzo da Alessandro Algardi in onore di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655) tra il 1646 e il 1650. Nel 1643, ultimo anno del pontificato di papa Barberini, la sala fu completata con tre porte in noce intagliato, con stemmi e grandi formelle quadrangolari raffiguranti scene allegoriche ed episodi leggendari della fondazione di Roma e della prima età regia, attribuite agli scultori e intagliatori Giovan Battista Olivieri e Giovanni Maria Giorgetti.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-15
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:
Images



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