[ urn:collectio:0001:amb:11232 ]

Iconography
Title: Medagliere
=
Typology: ambiente, galleria
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo Clementino, Medagliere Capitolino
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

II Medagliere Capitolino, costituito nel 1872, ospita le raccolte numismatiche, medaglistiche, glittiche e di gioielleria pertinenti al patrimonio comunale per un totale di 50.000 pezzi. Fu merito di Augusto Castellani, membro della celebre famiglia romana di orafi nonché direttore dei Musei Capitolini dal 1873, aver provveduto alla donazione di 9074 monete di diversa provenienza e quindi alla costituzione del nuovo settore museale. Il Medagliere venne anche arricchito dalla collana con medaglione a mosaico minuto che Castellani aveva eseguito nel 1869 per l'ultimo Senatore di Roma, il marchese Francesco Cavalietti Rondinini. Acquisti e scavi detta Commissione Archeologica (1872-1925) Dopo l'Unità d'Italia e la proclamazione di Roma Capitale, la città venne sottoposta ad un'intensa ristrutturazione urbanistica che comportò lo sterro e la distinzione di numerose aree, precedentemente non edificate. Proprio allo scopo di vigilare sulle scoperte archeologiche recependo le preziose notizie sui ritrovamenti che si susseguivano nelle zone in questione, venne istituita da un nucleo di esperti archeologi e collezionisti, membri del Consiglio Comunale, la Commissione Archeologica. Fu merito di questa Commissione e di Camillo Serafini, primo conservatore del Medagliere, l'acquisizione di importanti collezioni quali la Campana, la Bignami e la Orsini che si andarono ad aggiungere ai nuclei Stanzani e Castellani e ad acquisti di minore entità. Ma è prevalentemente dagli scavi archeologici delle aree destinate all'edilizia civile che provenivano i reperti monetali più copiosi ed abbondanti, soprattutto in bronzo e assai raramente in argento e in oro, come nel caso del ripostiglio dell'Esquilino. Gli scavi del Governatorato (1925-1939) Nell'ottobre del 1925 venne istituito il Governatorato di Roma in sostituzione del Consiglio Municipale. Questa nuova struttura amministrativa, creata per sviluppare un miglior coordinamento tra il governo centrale fascista e le sedi periferiche, ampliò considerevolmente il suo raggio di azione in seno alle attività culturali. Vennero assegnati al Governatorato tutti i reperti provenienti dall'abbattimento di interi quartieri, quali quelli che si addossavano al colle Capitolino e quelli adiacenti alla via dei Fori Imperiali. In particolare nell'intervento per la costruzione della Galleria di Congiunzione dei Palazzi Capitolini si rinvenne il tesoretto del Campidoglio, mentre in quello per l'apertura di via dei Fori Imperiali fu messo in luce il tesoro di via Alessandrina. Altri rinvenimenti notevoli dello stesso periodo sono costituiti dal tesoretto della Torre delle Milizie, dal nucleo di denari repubblicani dall'Area Sacra del Largo Argentina e da un gruppo di "cotorniati" ritrovato presso il Foro di Augusto. Acquisti e donazioni della seconda metà del XX secolo Dopo la Seconda Guerra Mondiale il gabinetto numismatico è stato incrementato da alcune donazioni quali quelle Di Castro (assi repubblicani e madonnine di Bologna) e Jordanov e da rari e mirati acquisti effettuati dal Direttore dei Musei Capitolini Carlo Pietrangeli e dal successivo conservatore del Medagliere Franco Panvini Rosati. Vi è conservata anche la serie completa delle coniazioni annue di medaglie, emesse per lo più dal Poligrafico dello Stato Italiano nei tre metalli per conto del Comune di Roma in occasione del Natale di Roma e in concomitanza con eventi particolari, quali il conferimento delle onorificenze. Nel 1976 Umberto Speranza ha donato al Medagliere Capitolino, in memoria del moglie Giannina Fabri Speranza, discendente di Augusto Castellani, due "semi parure" in oro e perle realizzate dalla bottega degli orefici Castellani. Nel 1994, F"Associazione Amici dei Musei di Roma" ha fatto munifico dono del raccolta di calchi in zolfo di gemme antiche provenienti dalla Collezione Boncompagni.

Percorso espositivo Donazione Castellani Nel 1872 veniva lasciata in eredità a un generico "Gabinetto Archeologico di Roma" la Collezione Stanzani ed esistendo allora il solo Medagliere Vaticano che avrebbe potuto avanzare pretese di acquisizione del lascito testamentario, Augusto Castellani decise di donare 9074 monete al Museo Capitolino, atto che portò alla costituzione del Medagliere Capitolino. Dai verbali allegati alla proposta di delibera presentata al Consiglio Comunale di Roma risulta che il dono consisteva in 9074 monete, di cui 4598 provenienti dagli scavi di Porto, 2700 imperiali del III e IV secolo dal territorio romano e, con la stessa provenienza, 656 del XII-XIV secolo. Di particolare interesse 42 pezzi di aes grave librale, presumibilmente rinvenuti in un tesoretto o meglio in un deposito votivo scoperto sulle "colline vaticane". Oreficerie Castellani I gioielli, un collare gemmato e due "demi parures", furono ideati nella bottega orafa della famiglia Castellani ed entrarono in momenti e circostanze diverse nelle collezioni del Medagliere Capitolino. Il relativo materiale documentario, costituito da album di disegni, preziosi manoscritti e registri dell'attuata di bottega, assieme ai confronti con l'importante lascito di preziosi al Museo di Villa Giulia ha permesso di datare i gioielli con certezza e di fare ulteriore luce sull'attività di questa importante famiglia di orefici e gioiellieri romani. Il Collare del Senatore di Roma è un fastoso gioiello creato su ordinazione nel 1869 da Augusto Castellani, in collaborazione col mosaicista Luigi Podio, per l'ultimo Senatore in carica, Francesco Cavalietti Rondinini, che governò la città fino al 20 settembre 1870. E' costituito da una larga fascia in oro con elementi a forma di croce di Sant'Andrea e a croce greca impreziositi da rubini, smeraldi e zaffiri. II pendente in micromosaico reca sul dritto lo stemma del Senato Romano, inquadrato da una corona di quercia a rilievo in oro, e sul rovescio un'iscrizione in lettere d'oro. Le due "demi parures" in oro sono state proprietà di una discendente diretta della famiglia Castellani, Giannina Fabri Speranza, che le aveva recuperate e riacquistate dopo la seconda guerra mondiale. Alla sua morte il marito Umberto Speranza le ha donate in sua memoria al Medagliere Capitolino nel 1976. La collana con anforette filigranate, ispirata alle oreficerie greche del primo ellenismo e gli orecchini, simili, ma non perfettamente pertinenti, furono creati dai Castellani tra il 1875 ed il 1881. La collana in oro con pendenti in perle barocche ed una coppia di orecchini della medesima foggia con disco e pendente unico, opera del 1875 di Augusto Castellani, appartennero forse ad una principessa di Casa Savoia. Donazione Stanzani Nel 1872 l'architetto Ludovico Stanzani moriva a Kiev, lasciando la sua collezione di 9251 monete e 681 pietre preziose al ''Gabinetto Archeologico di Roma" propri per poter assicurare la raccolta Stanzani ai Musei Capitolini Augusto Castellani decise di istituire il Medagliere Capitolino facendola precedere da una propria donazione. La collezione fu acquisita soltanto nel 1874 dal Comune di Roma, che provvide a stilarne un succinto inventario tramite la Commissione Archeologica Municipale. Il lavoro di schedatura risultò estremamente laborioso; spesso il materiale era racchiuso in foglietti o in cartoline con brevi note in lingua russa. La collezione numismatica era assai variegata nel numero delle zecche rappresentate, con pezzi antichi di città greche, romani repubblicani, imperiali e provinciali, bizantini e monete medioevali e moderne arabe, germaniche, russe, polacche, turche, tartare e asiatiche. Questo singolare insieme di monete era stato raccolto dallo Stanzani in Russia, dove aveva trascorso gran parte della vita. Di particolare interesse e pregio risultano essere le pietre tagliate per la presenza di ametiste, topazi, acque marine, quarzi bianchi, corniole e un certo gruppo di agate racchiuse in un piccolo astuccio a forma di libro. Collezione Bignami Nel 1897 la Commissione Archeologica provvide all'acquisto della collezione Bignami, costituita da 2.225 monete coniate durante l'età repubblicana romana. Giulio Bignami aveva cominciato la sua raccolta nel 1879, collezionando monete provenienti da tesoretti e da collezioni vendute all'asta pubblica o acquisite senza alcuna mediazione. Tra queste ultime vi era quella di Giovanni Guidi di Bologna, di Nicola Bellini di Campobasso e Baxter. Giulio Bignami ebbe anche il merito di comprare all'asta pubblica alcuni pezzi della collezione di Bartolomeo Borghesi, venduta a Roma nel 1893. Dopo la vendita della collezione al Medagliere, Bignami continuò ad arricchire il settore con successivi doni di monete acquistate sul mercato antiquario. Collezione Campana La Collezione Campana è uno dei nuclei più importanti delle collezioni numismatiche del Comune di Roma. Entrata a far parte del Medagliere Capitolino nel marzo del 1873, è l'unica parte rimasta alla città di Roma delle collezioni Campana, disperse nei maggiori musei europei. Acquistata dal Monte di Pietà per la somma di lire 50.000 era stata proprietà del marchese Giampietro Campana, collezionista famoso e direttore del Monte stesso dal 1832. Questi aveva concluso la propria carriera con una ignominiosa condanna alla prigione da parte dal governo pontificio per malversazione, peculato ed abuso d'ufficio, commutata poi in esilio e confisca di tutti i suoi beni, successivamente dispersi. La collezione consta di 456 monete d'oro romane e bizantine (ne sono state riconosciute con sicurezza solo 455); alcune di queste sono punzonate con un piccolo aquilotto forse di provenienza estense, testimonianza della precedente appartenenza ad altra raccolta. Il nucleo originario era costituito dalla collezione creata attorno alla metà del '700 dal cardinale Alessandro Albani. Successivamente Campana aveva incrementato la raccolta, ereditata dal padre, arrivando ad inserire anche alcune imitazioni in modo da possedere la completa rappresentazione organica della evoluzione della coniazione dell'oro a Roma ed a Bisanzio dall'80 a.C. circa fino ad oltre Fanno Mille. Gemme e gioielli della Commissione Archeologica Dagli scavi della Commissione Archeologica Comunale proviene un nucleo di gemme, cammei e paste vitree incise, oltre ad alcuni gioielli antichi. Alcuni esemplari furono inoltre acquistati o ricevuti in dono negli stessi anni. Predominano le gemme di età imperiale romana, dall'età augustea al IV secolo d.C., per lo più incise ad intaglio, anche se non mancano esemplari con decorazione a rilievo; le raffigurazioni sono soprattutto riferite a divinità ed eroi della mitologia classica oltre a qualche ritratto che risente fortemente dell'influenza della ritrattistica pubblica. Monete della Commissione Archeologica All'attività di vigilanza degli scavi effettuati in occasione dei lavori edilizi per la trasformazione urbanistica di Roma capitale e dagli acquisti e donazioni della Commissione Archeologica Comunale, istituita nel 1872, pervennero alla nummoteca capitolina oltre 45.000 monete. Sono però purtroppo andate perdute, per la maggior parte degli esemplari provenienti dagli scavi, le informazioni relative ai contesti di provenienza, dal momento che il materiale numismatico fu descritto molto genericamente sia nei rapporti degli ispettori della Commissione che nei registri di ingresso nelle collezioni capitoline. Solo per un piccolo numero di pezzi è stato quindi possibile rintracciare i dati di rinvenimento. È, ad esempio, il caso di 19 solidi appartenenti ad un tesoretto databile al 480-491 d.C., ritrovato sull'Esquilino presso l'attuale Piazza Vittorio, e di quattro medaglioni di bronzo venuti alla luce presso il Monte di Giustizia, nell'area della Stazione Termini. Tesoro di via Alessandrina II 22 febbraio del 1933 nel corso della demolizione di un caseggiato in via Alessandrina 101, per la costruzione di via dei Fori Imperiali, un manovale fece a cadere a terra una lastra di ferro coperta da una doppia fila di mattoni: dall'apertura fuoriuscì una cascata di monete d'oro. Era il tesoro di un antiquario romano. Francesco Martinetti, che aveva vissuto in quella casa dal 1865 fino al giorno della sua morte nel 1895. Il tesoro di via Alessandrina comprende 2529 monete d'oro antiche, medioevali, moderne e ottocentesche e 81 oggetti di oreficeria. E' costituito, da un lato, dal denaro accumulato dal Martinetti con la vendita di reperti antichi e dall'altro da materiale d'antiquariato, una sorta di "riserva" a cui il commerciante poteva di volta in volta attingere. Tra gli oggetti di oreficeria hanno particolare rilevanza le gemme provenienti dalla Collezione Boncompagni Ludovisi, una delle più importanti raccolte di pietre preziose del XVII secolo a Roma. Il valore della collezione è testimoniato anche dalla esistenza di calchi in zolfo tratti dalle pietre incise. Per quanto concerne i reperti numismatici vale la pena di sottolineare la presenza di pezzi unici o rari e l'attestazione di tesoretti antichi riconosciuti all'interno della collezione, come quello esposto, rinvenuto presso Caserta a Caiazzo nel 1877, con aurei della tarda repubblica romana. Tesoro del Campidoglio Nel 1938 durante lo scavo della Galleria di Congiunzione sotto la Piazza del Campidoglio fu rinvenuto nell'area tra il Palazzo dei Conservatori ed il Tobularium in circostanze non perfettamente chiare, un tesoretto di 77 monete d'argento. Vi sono rappresentate le prime coniazioni romane in argento, i didrammi romano-campani, oltre ad emissioni di Napoli e di Tarante, ad alcune dramme padane e ai cosiddetti quadrigati, monete romane così denominate in base al tipo del rovescio. La mancanza assoluta di denarii fa supporre una datazione anteriore! alla loro introduzione. Il sito del ritrovamento è relativamente vicino al tempio di Veiove e ad un deposito votivo ritrovato negli stessi anni; nella zona esisteva un culto, forse connesso con il luogo sacro dell'Asyium. La contemporanea presenza di monete provenienti da aree geografiche totalmente! diverse, che difficilmente potevano circolare assieme, rende credibile la supposizione che siano state depositate come offerte votive. Collezione Orsini L'acquisto della "Raccolta Storica della Casa Orsini di Roma in Suggelli, Placchette, Medaglie etc dal 1300 al 1825" fu deliberato dalla Giunta Municipale nel 1902. La collezione era costituita da 93 pezzi, comprendenti medaglie rare, placchette e sigilli in metallo e corniola databili tra il XIV e il XIX secolo. Tra i sigilli sono conservati alcuni esemplari piuttosto semplici, appartenuti a personaggi che furono protagonisti delle vicende storielle della città di Roma, ed altri più elaborati e preziosi di proprietà degli ultimi duchi di Bracciano, il principe Flavio e la sua seconda moglie Anna Maria della Tremouille. Di grande rarità sono le medaglie dedicate a Paolo Giordano II, uno dei personaggi i più interessanti del Seicento: poeta, filosofo, musico, inventore di un organo ad acqua e disegnatore satirico. Egli stesso incise medaglie con il proprio ritratto e quello della moglie Isabella. Numeroso è anche il gruppo delle medaglie coniate durante il pontificato di Benedetto XIII Orsini (1724-1730), che rende questa sezione della raccolta seconda, per completezza, solo a quella del Medagliere Vaticano.

Nuove accessioni Le collezioni del Medagliere sono state incrementate con donazioni ed acquisti negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Particolarmente rilevanti tra le donazioni sono quella di Eugenio Di Castro di "assi" romani della Repubblica, forse provenienti da un tesoretto, e quella del barone Jordanov di "kopeki" emessi poco prima della Rivoluzione Russa. E' inoltre da menzionare l'acquisto nel 1954 di alcune rare monete del Senato Romano, coniate dal senatore Brancaleone d'Andalo tra il 1253 e 1256, provenienti dalla importante collezione di Angelo Signorelli. L'ultima acquisizione in ordine di tempo è il dono fatto dell'Associazione "Amici dei Musei di Roma" nel 1994 al Medagliere Capitolino di una scatola di calchi in zolfo rosso tratti dai cammei ed dalle gemme incise della collezione Boncompagni Ludovisi. La scatola, della seconda metà del Settecento e contenente 61 "solfi", faceva parte di una ampia collezione di calchi di proprietà del conte di Beverley, venduta a Londra nel 1990. Medaglie ed onorificenze .Il Medagliere Capitolino custodisce tra le sue collezioni anche una raccolta di medaglie ed onorificenze di vario genere e provenienza, molte delle quali derivate da doni ed acquisti. Vi sono conservate una raccolta della "Storia metallica di Casa Savoia" del Eoevy e una serie di medaglie degli incisori Girometti, oltre ad altri esemplari commemorativi di vario genere, con particolare riguardo a quelli più direttamente collegati alle vicende della città moderna e contemporanea. Merita una menzione particolare la serie delle medaglie annuali del Comune di Roma, coniate dal 1964 in occasione del Natale di Roma nei tre metalli (oro argento e bronzo) dal Poligrafico dello Stato; la loro realizzazione è affidata a scultori o medaglisti noti, per celebrare avvenimenti e personaggi di importanza cittadina e nazionale. Altre coniazioni periodiche del Comune di Roma sono quelle destinate ai Cultori di Roma e quelle coniate per la Presidenza del Consiglio Comunale.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-16
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
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Negativi:



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