[ urn:collectio:0001:amb:10085 ]

Iconography
Title: cortile
=
Typology: ambiente, cortile
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Cortile
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

A metà dell'atrio si apre il cortile, che sul fondo si chiude con la scenografica parete con fontana sormontata dalla statua detta "del Martorio", perché rinvenuta nel Cinquecento nel Foro di Marte (Martis Forum, nome che gli antichi attribuivano al Foro di Augusto). La statua, di dimensioni colossali, è conosciuta fin dal Cinquecento e fu risarcita con gli attributi tipici di Oceano dal Bescapè nel 1594. Molti studiosi vi individuano la raffigurazione del Tevere, o di un'altra divinità fluviale pertinente anche in antico a una fontana. La figura è sdraiata sul fianco sinistro con volto reclinato e caratterizzato da lunghi capelli, barba e baffi molto folti. Il pezzo è attribuito stilisticamente all'età flavia (I secolo d.C.) ed ebbe dal Rinascimento particolare notorietà essendo utilizzato per affiggere "pasquinate", scritti diffamatori contro il governo, che i Romani firmavano con il nome di Pasquino.

Nel cortile sono collocate tre colonne di granito grigio, rinvenute nel Santuario di Iside e Serapide in Campo Marzio. Il fregio è scolpito a rilievo intorno al fusto, come nelle columnae coelatae (colonne parzialmente inglobate nella muratura), e rappresenta, su ciascuna colonna, quattro coppie di sacerdoti in piedi su alti sgabelli. Alcuni sono colti nel momento dell'offerta alla divinità, altri in quello dell'estensione degli oggetti sacri. I sacerdoti hanno il capo rasato cinto d'alloro, indossano vestì fermate all'altezza delle ascelle che li distinguono dai portatori di vasi "canopi" dalle lunghe vestì accollate e le mani velate, secondo il rituale. Questi rilievi sono illuminanti dalla grande continuità del culto egizio in quello romano. Tra le opere più rappresentative è certamente il cratere a campana, in granito grigio, proveniente dal Canopo di Villa Adriana. Il vaso reca sul corpo un fregio definito dalle anse consistenti in due protomi feline; dal collo dei felini pende un lembo di stoffa che in basso è annodato e diviso in due frange. Il fregio, articolato in quattro scene, rappresenta un'offerta alla divinità e un'estensione dei simboli sacri. Una serie di animali rappresentati sono la personificazione delle principali divinità egizie: il "Coccodrillo" in granito roseo di Assuan, proveniente dall'Iseo Campense in Campo Marzio, incarnava la divinità Sobek, una delle più importanti della regione del Fayum; le due sculture in granito grigio dei "Cinocefali", ugualmente rinvenute nell'area dell'Iseo Campense in Campo Marzio, rappresentano l'incarnazione del dio lunare Thot, seduto sulle zampe posteriori, con quelle anteriori poggiate sulle ginocchia. Importante, all'interno della collezione, la sfinge in granito roseo di Assuan che poggia su un plinto rettangolare ed è rappresentata giacente con zampe anteriori distese e testa allineata al corpo. Si può considerare pertinente a una classe figurativa di età tolemaica, corrispondente a Roma alla prima età imperiale.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-16
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:
Images



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